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VANGELO DI LUCA (II)
Luca - Capitolo 10
Missione dei settantadue discepoli
[1] Dopo questi fatti il Signore designò altri
settantadue discepoli e li inviò a due a due
avanti a sé in ogni città e luogo dove
stava per recarsi.
[2] Diceva loro: «La messe è molta, ma
gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della
messe perché mandi operai per la sua messe.
[3] Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a
lupi;
[4] non portate borsa, né bisaccia, né
sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
[5] In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa
casa.
[6] Se vi sarà un figlio della pace, la vostra
pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà
su di voi.
[7] Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello
che hanno, perché l'operaio è degno della
sua mercede. Non passate di casa in casa.
[8] Quando entrerete in una città e vi accoglieranno,
mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
[9] curate i malati che vi si trovano, e dite loro:
Si è avvicinato a voi il regno di Dio.
[10] Ma quando entrerete in una città e non vi
accoglieranno, uscite sulle piazze e dite:
[11] Anche la polvere della vostra città che
si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo
contro di voi; sappiate però che il regno di
Dio è vicino.
[12] Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà
trattata meno duramente di quella città.
[13] Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida!
Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti
i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero
convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.
[14] Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno
trattate meno duramente di voi.
[15] E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!
[16] Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza
me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
Ciò di cui devono gioire gli apostoli
[17] I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo:
«Signore, anche i demòni si sottomettono
a noi nel tuo nome».
[18] Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal
cielo come la folgore.
[19] Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra
i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del
nemico; nulla vi potrà danneggiare.
[20] Non rallegratevi però perché i demòni
si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i
vostri nomi sono scritti nei cieli».
Il vangelo rivelato ai semplici. Il Padre e il Figlio
[21] In quello stesso istante Gesù esultò
nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode,
Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto
queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate
ai piccoli. Sì, Padre, perché così
a te è piaciuto.
[22] Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre
mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre,
né chi è il Padre se non il Figlio e colui
al quale il Figlio lo voglia rivelare».
Il privilegio dei discepoli
[23] E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse:
«Beati gli occhi che vedono ciò che voi
vedete.
[24] Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato
vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro,
e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».
Il grande comandamento
[25] Un dottore della legge si alzò per metterlo
alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare
la vita eterna?».
[26] Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto
nella Legge? Che cosa vi leggi?».
[27] Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con
tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo
tuo come te stesso».
[28] E Gesù: «Hai risposto bene; fà
questo e vivrai». |
Parabola del buon Samaritano
[29] Ma quegli, volendo giustificarsi,
disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».
[30] Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò
nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi
se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
[31] Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima
strada e quando lo vide passò oltre dall'altra
parte.
[32] Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide
e passò oltre.
[33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli
accanto lo vide e n'ebbe compassione.
[34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo
giumento, lo portò a una locanda e si prese cura
di lui.
[35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede
all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò
che spenderai in più, te lo rifonderò
al mio ritorno.
[36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo
di colui che è incappato nei briganti?».
[37] Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione
di lui». Gesù gli disse: «Và
e anche tu fà lo stesso». |
[33] Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli
accanto lo vide e n'ebbe compassione.
[34] Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo
giumento, lo portò a una locanda e si prese cura
di lui.
[35] Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede
all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò
che spenderai in più, te lo rifonderò
al mio ritorno.
[36] Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo
di colui che è incappato nei briganti?».
[37] Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione
di lui». Gesù gli disse: «Và
e anche tu fà lo stesso» |
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Marta e Maria
[38] Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio
e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.
[39] Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale,
sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola;
[40] Marta invece era tutta presa dai molti servizi.
Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non
ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire?
Dille dunque che mi aiuti».
[41] Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta,
tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,
[42] ma una sola è la cosa di cui c'è
bisogno. Maria si è scelta la parte migliore,
che non le sarà tolta». |
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Luca - Capitolo 11
Il Pater
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[1] Un giorno Gesù si trovava in un luogo a
pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse:
«Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni
ha insegnato ai suoi discepoli».
[2] Ed egli disse loro:
«Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
[3] dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
[4] e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione». |
L'amico importuno
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[5] Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico
e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre
pani,
[6] perché è giunto da me un amico da
un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti;
[7] e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare,
la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a
letto con me, non posso alzarmi per darteli;
[8] vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli
per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene
occorrono almeno per la sua insistenza.
Efficacia della preghiera
[9] Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato,
cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
[10] Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova,
e a chi bussa sarà aperto.
[11] Quale padre tra voi, se il figlio gli
chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli
chiede un pesce, gli darà al posto del pesce
una serpe?
[12] O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
[13] Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose
buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro
celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono!». |
Gesù e Beelzebul
[14] Gesù stava scacciando un demonio che era
muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare
e le folle rimasero meravigliate.
[15] Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl,
capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
[16] Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano
un segno dal cielo.
[17] Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni
regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade
sull'altra.
[18] Ora, se anche satana è diviso in se stesso,
come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite
che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
[19] Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl,
i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò
essi stessi saranno i vostri giudici.
[20] Se invece io scaccio i demòni con il dito
di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
[21] Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia
al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
[22] Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince,
gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne
distribuisce il bottino.
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Intransigenza di Gesù
[23] Chi non è con me, è contro di me;
e chi non raccoglie con me, disperde.
Ritorno offensivo dello spirito immondo
[24] Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si
aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone,
dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito.
[25] Venuto, la trova spazzata e adorna.
[26] Allora va, prende con sé altri sette spiriti
peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la
condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della
prima».
La vera beatitudine
[27] Mentre diceva questo, una donna alzò la
voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre
che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».
[28] Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che
ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Il segno di Giona
[29] Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò
a dire: «Questa generazione è una generazione
malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà
dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
[30] Poiché come Giona fu un segno per quelli
di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo
lo sarà per questa generazione.
[31] La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme
con gli uomini di questa generazione e li condannerà;
perché essa venne dalle estremità della
terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco,
ben più di Salomone c'è qui.
[32] Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio
insieme con questa generazione e la condanneranno; perché
essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed
ecco, ben più di Giona c'è qui. |
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Ancora la parabola della lucerna
[33] Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo
nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere,
perché quanti entrano vedano la luce.
[34] La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se
il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è
tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo
corpo è nelle tenebre.
[35] Bada dunque che la luce che è in te non
sia tenebra.
[36] Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere
alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso,
come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore». |
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Contro i farisei e i dottori della legge
[37] Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo
invitò a pranzo. Egli entrò e si mise
a tavola.
[38] Il fariseo si meravigliò che non avesse
fatto le abluzioni prima del pranzo.
[39] Allora il Signore gli disse: «Voi farisei
purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il
vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.
[40] Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse
fatto anche l'interno?
[41] Piuttosto date in elemosina quel che c'è
dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo.
[42] Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della
menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite
la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava
curare senza trascurare le altre.
[43] Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti
nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.
[44] Guai a voi perché siete come quei sepolcri
che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
[45] Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro,
dicendo questo, offendi anche noi».
[46] Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori
della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili,
e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!
[47] Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti,
e i vostri padri li hanno uccisi.
[48] Così voi date testimonianza e approvazione
alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi
costruite loro i sepolcri.
[49] Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò
a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno;
[50] perché sia chiesto conto a questa generazione
del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio
del mondo,
[51] dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria,
che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì,
vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
[52] Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto
la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a
quelli che volevano entrare l'avete impedito».
[53] Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei
cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare
su molti argomenti,
[54] tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche
parola uscita dalla sua stessa bocca. |
Luca - Capitolo 12
Parlare apertamente e senza timore
[1] Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che
si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò
a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal
lievito dei farisei, che è l'ipocrisia.
[2] Non c'è nulla di nascosto che non sarà
svelato, né di segreto che non sarà conosciuto.
[3] Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre,
sarà udito in piena luce; e ciò che avrete
detto all'orecchio nelle stanze più interne,
sarà annunziato sui tetti.
[4] A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono
il corpo e dopo non possono far più nulla.
[5] Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete
Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare
nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui.
[6] Cinque passeri non si vendono forse per due soldi?
Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti
a Dio.
[7] Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Non temete, voi valete più di molti passeri.
[8] Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà
davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà
davanti agli angeli di Dio;
[9] ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini
sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
[10] Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo
gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà
lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
[11] Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai
magistrati e alle autorità, non preoccupatevi
come discolparvi o che cosa dire;
[12] perché lo Spirito Santo vi insegnerà
in quel momento ciò che bisogna dire». |
Non accumulare tesori
[13] Uno della folla gli disse: «Maestro, dì
a mio fratello che divida con me l'eredità».
[14] Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito
giudice o mediatore sopra di voi?».
[15] E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano
da ogni cupidigia, perché anche se uno è
nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
[16] Disse poi una parabola: «La campagna di un
uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
[17] Egli ragionava tra sé: Che farò,
poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
[18] E disse: Farò così: demolirò
i miei magazzini e ne costruirò di più
grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei
beni.
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[19] Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione
molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e
datti alla gioia.
[20] Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti
sarà richiesta la tua vita. E quello che hai
preparato di chi sarà?
[21] Così è di chi accumula tesori per
sé, e non arricchisce davanti a Dio». |
Abbandonarsi alla Provvidenza
[22] Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi
dico: Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello
che mangerete; né per il vostro corpo, come lo
vestirete.
[23] La vita vale più del cibo e il corpo più
del vestito.
[24] Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non
hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.
Quanto più degli uccelli voi valete!
[25] Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere
un'ora sola alla sua vita?
[26] Se dunque non avete potere neanche per la più
piccola cosa, perché vi affannate del resto?
[27] Guardate i gigli, come crescono: non filano, non
tessono: eppure io vi dico che neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
[28] Se dunque Dio veste così l'erba del campo,
che oggi c'è e domani si getta nel forno, quanto
più voi, gente di poca fede?
[29] Non cercate perciò che cosa mangerete e
berrete, e non state con l'animo in ansia:
[30] di tutte queste cose si preoccupa la gente del
mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno.
[31] Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose
vi saranno date in aggiunta.
[32] Non temere, piccolo gregge, perché al Padre
vostro è piaciuto di darvi il suo regno. |
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Vendere i propri beni e fare l'elemosina
[33] Vendete ciò che avete e datelo in elemosina;
fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile
nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non
consuma.
[34] Perché dove è il vostro tesoro, là
sarà anche il vostro cuore.
Tenersi pronti per il ritorno del padrone
[35] Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le
lucerne accese;
[36] siate simili a coloro che aspettano il padrone
quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena
arriva e bussa.
[37] Beati quei servi che il padrone al suo ritorno
troverà ancora svegli; in verità vi dico,
si cingerà le sue vesti, li farà mettere
a tavola e passerà a servirli.
[38] E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba,
li troverà così, beati loro!
[39] Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse
a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare
la casa.
[40] Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio
dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».
[41] Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola
la dici per noi o anche per tutti?».
[42] Il Signore rispose: «Qual è dunque
l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà
a capo della sua servitù, per distribuire a tempo
debito la razione di cibo?
[43] Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà
al suo lavoro.
[44] In verità vi dico, lo metterà a capo
di tutti i suoi averi.
[45] Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone
tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e
le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
[46] il padrone di quel servo arriverà nel giorno
in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo
punirà con rigore assegnandogli il posto fra
gli infedeli.
[47] Il servo che, conoscendo la volontà del
padrone, non avrà disposto o agito secondo la
sua volontà, riceverà molte percosse;
[48] quello invece che, non conoscendola, avrà
fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà
poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto;
a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto
di più.
Gesù e la sua passione
[49] Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e
come vorrei che fosse gia acceso!
[50] C'è un battesimo che devo ricevere; e come
sono angosciato, finché non sia compiuto!
Gesù causa di dissenso [51] Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla
terra; No, vi dico, ma la divisione.
[52] D'ora innanzi in una casa di cinque persone
[53] si divideranno tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e figlio contro padre,
madre contro figlia e figlia contro madre,
suocera contro nuora e nuora contro suocera». |
Saper interpretare i segni dei tempi
[54] Diceva ancora alle folle: «Quando vedete
una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la
pioggia, e così accade.
[55] E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà
caldo, e così accade.
[56] Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra
e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?
[57] E perché non giudicate da voi stessi ciò
che è giusto?
[58] Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato,
lungo la strada procura di accordarti con lui, perché
non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni
all'esecutore e questi ti getti in prigione.
[59] Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai
pagato fino all'ultimo spicciolo». |
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Luca - Capitolo 13
Inviti provvidenziali alla penitenza
[1] In quello stesso tempo si presentarono alcuni a
riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato
aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
[2] Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete
che quei Galilei fossero più peccatori di tutti
i Galilei, per aver subito tale sorte?
[3] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti
allo stesso modo.
[4] O quei diciotto, sopra i quali rovinò la
torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero
più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
[5] No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti
allo stesso modo». |
Parabola del fico sterile
[6] Disse anche questa parabola: «Un tale aveva
un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti,
ma non ne trovò.
[7] Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che
vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo.
Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
[8] Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno
finché io gli zappi attorno e vi metta il concime
[9] e vedremo se porterà frutto per l'avvenire;
se no, lo taglierai». |
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Guarigione della donna curva, il
giorno di sabato
[10] Una volta stava insegnando in una sinagoga il
giorno di sabato.
[11] C'era là una donna che aveva da diciotto
anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e
non poteva drizzarsi in nessun modo.
[12] Gesù la vide, la chiamò a sé
e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità»,
[13] e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò
e glorificava Dio.
[14] Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché
Gesù aveva operato quella guarigione di sabato,
rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni
in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi
curare e non in giorno di sabato».
[15] Il Signore replicò: «Ipocriti, non
scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o
l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
[16] E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto
legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo
legame in giorno di sabato?».
[17] Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari
si vergognavano, mentre la folla intera esultava per
tutte le meraviglie da lui compiute.
Parabola del granello di senapa
[18] Diceva dunque: «A che cosa
è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?
[19] E' simile a un granellino di senapa, che un uomo
ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto
e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono
posati tra i suoi rami».
Parabola del lievito
[20] E ancora: «A che cosa rassomiglierò
il regno di Dio?
[21] E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto
in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».
La porta stretta, il rigetto dei Giudei infedeli
e la chiamata dei pagani
[22] Passava per città e villaggi, insegnando,
mentre camminava verso Gerusalemme.
[23] Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi
quelli che si salvano?». Rispose:
[24] «Sforzatevi di entrare per la porta stretta,
perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi,
ma non ci riusciranno.
[25] Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà
la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla
porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà:
Non vi conosco, non so di dove siete.
[26] Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto
in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze.
[27] Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di
dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori
d'iniquità!
[28] Là ci sarà pianto e stridore di denti
quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti
nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
[29] Verranno da oriente e da occidente, da settentrione
e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
[30] Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno
primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
Erode la volpe
[31] In quel momento si avvicinarono alcuni farisei
a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché
Erode ti vuole uccidere».
[32] Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe:
Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni
oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.
[33] Però è necessario che oggi, domani
e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché
non è possibile che un profeta muoia fuori di
Gerusalemme.
Apostrofe a Gerusalemme
[34] Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti
e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte
ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina
la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!
[35] Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta!
Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al
tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome
del Signore!». |
Luca - Capitolo 14
Guarigione di un idropico in giorno di sabato
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[1] Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei
farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
[2] Davanti a lui stava un idropico.
[3] Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei,
Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?».
[4] Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì
e lo congedò.
[5] Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue
gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori
in giorno di sabato?».
[6] E non potevano rispondere nulla a queste parole. |
Sulla scelta dei posti
[7] Osservando poi come gli invitati sceglievano i
primi posti, disse loro una parabola:
[8] «Quando sei invitato a nozze da qualcuno,
non metterti al primo posto, perché non ci sia
un altro invitato più ragguardevole di te
[9] e colui che ha invitato te e lui venga a dirti:
Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare
l'ultimo posto.
[10] Invece quando sei invitato, và a metterti
all'ultimo posto, perché venendo colui che ti
ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti.
Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
[11] Perché chiunque si esalta sarà umiliato,
e chi si umilia sarà esaltato». |
Sulla scelta degli invitati
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[12] Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando
offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici,
né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti,
né i ricchi vicini, perché anch'essi non
ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
[13] Al contrario, quando dài un banchetto, invita
poveri, storpi, zoppi, ciechi;
[14] e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.
Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione
dei giusti». |
Sugli invitati che non accettano
[15] Uno dei commensali, avendo udito ciò,
gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel
regno di Dio!».
[16] Gesù rispose: «Un uomo diede una grande
cena e fece molti inviti.
[17] All'ora della cena, mandò il suo servo a
dire agli invitati: Venite, è pronto.
[18] Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a
scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo
andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
[19] Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi
e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
[20] Un altro disse: Ho preso moglie e perciò
non posso venire.
[21] Al suo ritorno il servo riferì tutto questo
al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse
al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della
città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e
zoppi.
[22] Il servo disse: Signore, è stato fatto come
hai ordinato, ma c'è ancora posto.
[23] Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade
e lungo le siepi, spingili a entrare, perché
la mia casa si riempia.
[24] Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini
che erano stati invitati assaggerà la mia cena».
Rinunciare a quanto si ha di caro
[25] Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò
e disse:
[26] «Se uno viene a me e non odia suo padre,
sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle
e perfino la propria vita, non può essere mio
discepolo.
[27] Chi non porta la propria croce e non viene dietro
di me, non può essere mio discepolo.
Rinunciare soprattutto ai propri beni
[28] Chi di voi, volendo costruire una torre, non
si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi
per portarla a compimento?
[29] Per evitare che, se getta le fondamenta e non può
finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino
a deriderlo, dicendo:
[30] Costui ha iniziato a costruire, ma non è
stato capace di finire il lavoro.
[31] Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro
re, non siede prima a esaminare se può affrontare
con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
[32] Se no, mentre l'altro è ancora lontano,
gli manda un'ambasceria per la pace.
[33] Così chiunque di voi non rinunzia a tutti
i suoi averi, non può essere mio discepolo.
Non essere insipidi
[34] Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse
il sapore, con che cosa lo si salerà?
[35] Non serve né per la terra né per
il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi
per intendere, intenda!
Luca - Capitolo 15
Le tre parabole della misericordia
[1] Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori
per ascoltarlo.
[2] I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui
riceve i peccatori e mangia con loro».
[3] Allora egli disse loro questa parabola: |
La pecora perduta
[4] «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde
una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro
a quella perduta, finché non la ritrova?
[5] Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,
[6] va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia
pecora che era perduta.
[7] Così, vi dico, ci sarà più
gioia in cielo per un peccatore convertito, che per
novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
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La dramma perduta
[8] O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una,
non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente
finché non la ritrova?
[9] E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine,
dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato
la dramma che avevo perduta.
[10] Così, vi dico, c'è gioia davanti
agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte». |
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Il figlio perduto e il figlio fedele:
"il figlio prodigo"
[11] Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
[12] Il più giovane disse al padre: Padre, dammi
la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise
tra loro le sostanze.
[13] Dopo non molti giorni, il figlio più giovane,
raccolte le sue cose, partì per un paese lontano
e là sperperò le sue sostanze vivendo
da dissoluto.
[14] Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una
grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel
bisogno.
[15] Allora andò e si mise a servizio di uno
degli abitanti di quella regione, che lo mandò
nei campi a pascolare i porci.
[16] Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano
i porci; ma nessuno gliene dava.
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[17] Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti
salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza
e io qui muoio di fame!
[18] Mi leverò e andrò da mio padre e
gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e
contro di te;
[19] non sono più degno di esser chiamato tuo
figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
[20] Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso
gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo
baciò.
[21] Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il
Cielo e contro di te; non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio.
[22] Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui
il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli
l'anello al dito e i calzari ai piedi.
[23] Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo
e facciamo festa,
[24] perché questo mio figlio era morto ed è
tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato.
E cominciarono a far festa.
[25] Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno,
quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
[26] chiamò un servo e gli domandò che
cosa fosse tutto ciò.
[27] Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e
il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché
lo ha riavuto sano e salvo.
[28] Egli si arrabbiò, e non voleva entrare.
Il padre allora uscì a pregarlo.
[29] Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da
tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando,
e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con
i miei amici.
[30] Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i
tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui
hai ammazzato il vitello grasso.
[31] Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con
me e tutto ciò che è mio è tuo;
[32] ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché
questo tuo fratello era morto ed è tornato in
vita, era perduto ed è stato ritrovato». |
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Luca - Capitolo 16
L'amministratore fedele
[1] Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo
ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato
dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
[2] Lo chiamò e gli disse: Che è questo
che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione,
perché non puoi più essere amministratore.
[3] L'amministratore disse tra sé: Che farò
ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione?
Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
[4] So io che cosa fare perché, quando sarò
stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno
che mi accolga in casa sua.
[5] Chiamò uno per uno i debitori del padrone
e disse al primo:
[6] Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento
barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti
e scrivi subito cinquanta.
[7] Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento
misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e
scrivi ottanta.
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[8] Il padrone lodò quell'amministratore disonesto,
perché aveva agito con scaltrezza. I figli di
questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più
scaltri dei figli della luce.
Il buon uso del denaro
[9] Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta
ricchezza, perché, quand'essa verrà a
mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
[10] Chi è fedele nel poco, è fedele anche
nel molto; e chi è disonesto nel poco, è
disonesto anche nel molto.
[11] Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta
ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
[12] E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui,
chi vi darà la vostra?
[13] Nessun servo può servire a due padroni:
o odierà l'uno e amerà l'altro oppure
si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro.
Non potete servire a Dio e a mammona».
Contro i farisei, amici del denaro
[14] I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano
tutte queste cose e si beffavano di lui.
[15] Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti
agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò
che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile
davanti a Dio.
All'assalto del regno
[16] La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora
in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si
sforza per entrarvi.
Perennità della Legge
[17] E' più facile che abbiano fine il cielo
e la terra, anziché cada un solo trattino della
Legge.
Indissolubilità del matrimonio [18] Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa
un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata
dal marito, commette adulterio. |
Il ricco cattivo e il povero Lazzaro
|
[19] C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di
bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
[20] Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua
porta, coperto di piaghe,
[21] bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla
mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le
sue piaghe.
[22] Un giorno il povero morì e fu portato dagli
angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco
e fu sepolto.
|
[23] Stando nell'inferno tra i tormenti, levò
gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto
a lui.
[24] Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà
di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta
del dito e bagnarmi la lingua, perché questa
fiamma mi tortura.
[25] Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto
i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi
mali; ora invece lui è consolato e tu sei in
mezzo ai tormenti.
[26] Per di più, tra noi e voi è stabilito
un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare
da voi non possono, né di costì si può
attraversare fino a noi.
|
|
[27] E quegli replicò: Allora, padre, ti prego
di mandarlo a casa di mio padre,
[28] perché ho cinque fratelli. Li ammonisca,
perché non vengano anch'essi in questo luogo
di tormento.
[29] Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti;
ascoltino loro.
[30] E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti
andrà da loro, si ravvederanno.
[31] Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e
i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno
persuasi». |
Luca - Capitolo 17
Lo scandalo
[1] Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile
che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.
[2] E' meglio per lui che gli sia messa al collo una
pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto
che scandalizzare uno di questi piccoli.
[3] State attenti a voi stessi!
Correzione fraterna
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente,
perdonagli.
[4] E se pecca sette volte al giorno contro di te e
sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
Potenza della fede
[5] Gli apostoli dissero al Signore:
[6] «Aumenta la nostra fede!». Il Signore
rispose: «Se aveste fede quanto un granellino
di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato
e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
Servire con umiltà
[7] Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare
il gregge, gli dirà quando rientra dal campo:
Vieni subito e mettiti a tavola?
[8] Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare,
rimboccati la veste e servimi, finché io abbia
mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
[9] Si riterrà obbligato verso il suo servo,
perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
[10] Così anche voi, quando avrete fatto tutto
quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi
inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». |
I dieci lebbrosi
|
[11] Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù
attraversò la Samaria e la Galilea.
[12] Entrando in un villaggio, gli vennero incontro
dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza,
[13] alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro,
abbi pietà di noi!».
[14] Appena li vide, Gesù disse: «Andate
a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano,
furono sanati.
[15] Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro
lodando Dio a gran voce;
[16] e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo.
Era un Samaritano.
|
[17] Ma Gesù osservò: «Non sono
stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?
[18] Non si è trovato chi tornasse a render gloria
a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli
disse:
[19] «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!». |
La venuta del regno di Dio
[20] Interrogato dai farisei: «Quando verrà
il regno di Dio?», rispose:
[21] «Il regno di Dio non viene in modo da attirare
l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o:
eccolo là. Perché il regno di Dio è
in mezzo a voi!».
Il giorno del Figlio dell'uomo
[22] Disse ancora ai discepoli: «Verrà
un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei
giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.
[23] Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non
andateci, non seguiteli.
[24] Perché come il lampo, guizzando, brilla
da un capo all'altro del cielo, così sarà
il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
[25] Ma prima è necessario che egli soffra molto
e venga ripudiato da questa generazione.
[26] Come avvenne al tempo di Noè, così
sarà nei giorni del Figlio dell'uomo:
[27] mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano,
fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca
e venne il diluvio e li fece perire tutti.
[28] Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano,
bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano;
[29] ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma
piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
[30] Così sarà nel giorno in cui il Figlio
dell'uomo si rivelerà.
[31] In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza,
se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle;
così chi si troverà nel campo, non torni
indietro.
[32] Ricordatevi della moglie di Lot.
[33] Chi cercherà di salvare la propria vita
la perderà, chi invece la perde la salverà.
[34] Vi dico: in quella notte due si troveranno in un
letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato;
[35] due donne staranno a macinare nello stesso luogo:
l'una verrà presa e l'altra lasciata».
[36] .
[37] Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?».
Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere,
là si raduneranno anche gli avvoltoi». |
Luca - Capitolo 18
Il giudice iniquo e la vedova importuna
[1] Disse loro una parabola sulla necessità
di pregare sempre, senza stancarsi:
[2] «C'era in una città un giudice, che
non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
[3] In quella città c'era anche una vedova, che
andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il
mio avversavversario.
[4] Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse
tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto
di nessuno,
[5] poiché questa vedova è così
molesta le farò giustizia, perché non
venga continuamente a importunarmi».
|
|
[6] E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò
che dice il giudice disonesto.
[7] E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che
gridano giorno e notte verso di lui, e li farà
a lungo aspettare?
[8] Vi dico che farà loro giustizia prontamente.
Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà
la fede sulla terra?». |
Il fariseo e il pubblicano
[9] Disse ancora questa parabola per
alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano
gli altri:
[10] «Due uomini salirono al tempio a pregare:
uno era fariseo e l'altro pubblicano.
[11] Il fariseo, stando in piedi, pregava così
tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come
gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri,
e neppure come questo pubblicano.
[12] Digiuno due volte la settimana e pago le decime
di quanto possiedo.
[13] Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non
osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva
il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
|
|
[14] Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato,
a differenza dell'altro, perché chi si esalta
sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato.
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Gesù e i bambini
[15] Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse,
ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano.
[16]
Allora Gesù li fece venireavanti e disse: «Lasciate
che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché
a chi è come loro appartiene il regno di Dio.
[17] In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di
Dio come un bambino, non vi entrerà». |
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Il notabile ricco
[18] Un notabile lo interrogò: «Maestro buono,
che devo fare per ottenere la vita eterna?».
[19] Gesù gli rispose: «Perché mi dici
buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio.
[20] Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio,
non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora
tuo padre e tua madre».
[21] Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin
dalla mia giovinezza».
[22] Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa
ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo
ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi».
[23] Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste,
perché era molto ricco. |
|
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Il pericolo delle ricchezze
[24] Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è
difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel
regno di Dio.
[25] E' più facile per un cammello passare per la cruna
di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!».
[26] Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà
essere salvato?».
[27] Rispose: «Ciò che è impossibile agli
uomini, è possibile a Dio».
Ricompensa promessa alla rinuncia
[28] Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte
le nostre cose e ti abbiamo seguito».
[29] Ed egli rispose: «In verità vi dico, non
c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli
o genitori o figli per il regno di Dio,
[30] che non riceva molto di più nel tempo presente
e la vita eterna nel tempo che verrà».
Terzo annunzio della passione
[31] Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco,
noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto
dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà.
[32] Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato,
coperto di sputi
[33] e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo
giorno risorgerà».
[34] Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare
restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli
aveva detto. |
Il cieco di Gerico
[35] Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto
a mendicare lungo la strada.
[36] Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.
[37] Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!».
[38] Allora incominciò a gridare: «Gesù,
figlio di Davide, abbi pietà di me!».
[39] Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché
tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio
di Davide, abbi pietà di me!».
[40] Gesù allora si fermò e ordinò che
glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò:
[41] «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose:
«Signore, che io riabbia la vista».
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[42] E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista!
La tua fede ti ha salvato».
[43] Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo
lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò,
diede lode a Dio. |
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